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Nuovo regolamento CEE: cauto ottimismo per la grappa

Le leggi, si sa, sono noiose. Ma sono necessarie. Non voglio certo annoiarvi con una disquisizione tecnico-legale sul nuovo regolamento CEE sulle bevande spiritose che sembra sia in dirittura d’arrivo (e questa volta colpa del ritardo non è la burocrazia italiana, bensì le feroci lotte intestine tra i molti paesi produttori di vodka).

Ci tengo però a dare qualche breve notizia sul tema perché la revisione del regolamento 1576/89 è fondamentale per il futuro del nostro distillato: si tratta del documento fondamentale della CEE con il quale si regolano la produzione, presentazione e commercializzazione delle varie acqueviti e distillati prodotti in Europa. La notizia positiva è che, dalle bozze sinora discusse, emerge che la grappa rimarrà solo italiana. Nessun pericolo quindi di vedere sul mercato prodotti che potrebbero fregiarsi del nostro nome, ma non certo della nostra tradizione distillatoria e del nostro territorio.
Altra buona notizia è che intanto anche la politica italiana si sta dimostrando attenta alle sorti della nostra acquavite, come testimonia la presenza dell’on. Marco Lion, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che ha voluto ospitare questo mese l’incontro dell’Istituto Nazionale Grappa con i giornalisti.
Certo, vi sono ancora alcuni aspetti che andrebbero discussi, spigoli che andrebbero limati nelle regole che fanno “girare” il nostro piccolo mondo della grappa. Ci stiamo provando e siamo, in fondo, cautamente ottimisti.

Cesare Mazzetti
Presidente – Istituto Nazionale Grappa
presidenza@istitutograppa.org

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