Normativa

Riforma delle indicazioni geografiche: cosa cambia per la grappa?

Il Parlamento, Consiglio e Commissione UE – in seno al c.d. trilogo – hanno raggiunto l’accordo sulla riforma della politica delle indicazioni geografiche. La novità più rivelante per il settore delle bevande spiritose è che, per la prima volta, esse verranno disciplinate da un’unica fonte normativa unionale assieme a prodotti alimentari e vini ad IG (sebbene solo quest’ultimi resteranno parzialmente ancorati, principalmente per aspetti legati ad etichettatura e promozione, al c.d. Regolamento OCM).

L’unificazione della disciplina comporterà:

  • da un punto di vista tecnico-strutturale, l’abrogazione o modifica delle disposizioni contenute nel Reg. 2019/787 UE – Capo III Indicazioni Geografiche- risultanti in contrasto o sovrabbondanti rispetto alla disciplina del nuovo Regolamento;
  • dal punto di vista sostanziale, l’estensione alle IG bevande spiritose di fattispecie che hanno da sempre costituito il pilastro della normativa IG agroalimentare e che verranno ora analiticamente disciplinate anche per il nostro settore. Si pensi, a titolo esemplificativo, al ruolo dei Gruppi riconosciuti – che nel nostro ordinamento prendono forma nei Consorzi di Tutela e Promozione-, la cui cornice giuridica è ad oggi assente nel Reg. 2019/787 ed i cui compiti verranno amplificati dalla riforma, prevedendo la possibilità di: concordare pratiche di sostenibilità; adottare misure per valorizzare l’IG e, se necessario, per prevenire o contrastare qualsiasi misura o pratica commerciale che sia, o rischi di essere, dannosa per l’immagine ed il valore della IG – come pratiche di marketing che svalutano il prodotto e/o la riduzione dei prezzi. Il gruppo riconosciuto, inoltre, sarà l’unico a poter esercitare compiti come: ricevere la notifica per l’uso dell’IG nel nome di un alimento preconfezionato o richiedere la modifica del disciplinare di produzione.

Inoltre, la riforma introdurrà importanti novità rispetto al passato, anche per l’agroalimentare, tra cui la protezione digitale delle IIGG, attraverso l’esplicita protezione dei nomi di dominio.

Il testo approvato dal trilogo dovrà ora essere formalmente adottato da Parlamento e dal Consiglio UE per la sua ufficiale entrata in vigore.

Daniela Giglio – AssoDistil

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