Eravamo nel 2005, in uscita dalla XVIII edizione di un Grappa Tasting che a Vinitaly, dal 1989, aveva totalizzato oltre 80.000 test su qualcosa di più di 2.000 referenze. Sempre in quell’anno, sulla base dei risultati di edizioni precedenti, si era svolto il primo Grappa Tasting Award. Un’innovazione anche questa: non più un premio assegnato da una commissione di pochi esperti, ma il riconoscimento del valore sensoriale attribuito da migliaia di giudici casuali con una forte concentrazione di professionisti dell’horeca italiani e stranieri.
In quell’anno, a settembre, fu registrata in tribunale Grappa News. Tra i pochi mezzi di informazione che hanno avuto il coraggio di assumere il nome Grappa nel titolo, vanta diversi primati: a oggi non solo risulta la più longeva e quella con il maggior numero di uscite, ma è anche la testata che, pur trattando di eventi, aziende e persone, offre ai lettori una costante informazione tecnica. Basti pensare che negli ultimi due anni ha pubblicato, tratte dal Codice Sensoriale Grappa, una serie di lezioni sulla nostra acquavite di bandiera che costituiscono un vero e proprio corso di analisi sensoriale con relative correlazioni con le caratteristiche della materia prima e della tecnologia di produzione.
I vent’anni rappresentano quindi un traguardo importante, ma anche il momento giusto per l’innovazione: in futuro continueremo a trasferire conoscenze tecniche con un focus continuo sulla sensorialità, continueremo a pubblicare notizie su prodotti ed eventi, parleremo ancora di altre acqueviti per generare il giusto quadro comparativo, ma cercheremo anche di dare la parola a personaggi che hanno una visione diversa da noi addetti ai lavori per capire come vedono loro la grappa, per aiutarla a ritrovare quella dimensione, anche nei volumi di vendita, che aveva vent’anni fa.
Luigi Odello
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