Fatti e persone

Quando l’animale entra negli spirits

Nel mondo sono davvero tante le acquaviti e i liquori – ma anche altre bevande alcoliche – in cui troviamo la presenza di animali nel processo. Ce ne sono di antichissime e altre molto più moderne. Nelle prime si cela sicuramente la convinzione di potenziare alcuni lati della persona, come il coraggio o l’abilità fisica, nelle seconde l’obiettivo di stupire.
Tra le tante troviamo l’Anty Gin che, a differenza di molti distillati con la presenza di insetti in infusione, ha la caratteristica che delle formiche rosse viene utilizzata solo una parte, per la precisione l’acido formico, prodotto dalle stesse per difendersi. Questo, a contatto con l’alcol, pare modifichi in modo sostanziale il profilo sensoriale. Ancora più repellente e il cinese Snake Wine che si ottiene immergendo in distillati, spesso a base di riso, i rettili più diversi quali cobra, vipere, lucertole ecc. Nella medicina tradizionale cinese si dice che la distillazione dell’essenza di un serpente curi praticamente tutto: dal reumatismo alla caduta dei capelli, oltre a dare energia e potenziare le performance sessuali. Si tratta di una bevanda per turisti dove l’aspetto ricopre un ruolo più importante di quello del contenuto. Chi l’ha bevuto l’ha descritto con un sentore terroso che termina con un che di pesce e di pollo. Noi non ci teniamo né a confermare, né a smentire.
Con il Seagull Wine, prodotto dagli Inuit, popolazione del circolo polare artico, si raggiunge il massimo con la macerazione di parti della carcassa di un gabbiano. Vi chiediamo scusa per l’incompletezza della trattazione, ma non vi forniremo il profilo sensoriale.

Luigi Odello

Chiara Sottocorno

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