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Non telematizziamoci troppo…

Ci sono congiunture che fanno riflettere. Mentre la Comunità Europea ha riconosciuto alla grappa la denominazione geografica – un traguardo, non ci stancheremo mai di dirlo, importantissimo – in casa nostra avanza minacciosa una riforma che potrebbe mettere in ginocchio moltissime piccole realtà distillatorie: la telematizzazione delle accise. Il termine suggerisce una maggior speditezza nelle operazioni burocratiche, un aiuto sia ai distillatori che sono tenuti a pagare le imposte di fabbricazione (le accise, appunto), sia all’Amministrazione dello Stato, che è tenuta a controllare che ciò avvenga nei tempi e nei modi previsti. In realtà la telematizzazione, forse dovendo conciliare aspetti tipici delle grandi società petrolifere con quelli di aziende liquoristiche grandi e piccole, ha finito per essere più adatta alle grandi realtà industriali , trascurando i problemi organizzativi tipici dei piccoli distillatori. Non abbiamo fatto in tempo a rallegrarci della maggiore protezione comunitaria – e, si spera, mondiale per estensione – assegnata alla grappa, che ci siamo trovati di fronte all’obbligo di trasmettere su base quotidiana i resoconti della distillazione.

Detto così sembrerebbe cosa di poco conto. Ma con gli annessi e connessi la procedura è enormemente dispendiosa. In sintesi il Ministero delle Finanze chiederà la comunicazione telematica delle accise. Entro le ore 12.00 del giorno seguente la produzione ( ma nella prima stesura erano addirittura le 10.00)  un addetto della distilleria dovrà avere trasmesso all’Agenzia delle Dogane i dati richiesti, suddivisi per merceologia. Facile se l’attività delle distillerie si concentrasse su una gamma di prodotti limitati. Enormemente dispendioso in termini di tempo se si considera invece che la forza dei nostri grappicoli è proprio avere tanti prodotti in assortimento, per ciascuno dei quali si muovono piccolissime partite. E così lo Stato non si è reso conto che,  invece di valorizzare l’originalità dei nostri mastri distillatori, il nuovo sistema li metterà in ginocchio costringendoli a passare più tempo davanti al computer che all’alambicco. Ci risulta che altri Paesi a noi vicini ( l’ Austria per esempio) dispongano di procedure per il controllo delle accise più rispettose di tali nostre esigenze: il confronto con lo Stato che l’Istituto Nazionale Grappa vuole portare avanti sul tema è importante, e verterà su questi temi.

La distillazione non è faccenda di poco conto, la contabilità e il resoconto delle accise anche, ma la il controllo non deve penalizzare la attività, altrimenti a che serve?

Cesare Mazzetti
Presidente – Istituto Nazionale Grappa
presidenza@istitutograppa.org

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