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Le vostre domande

Vorrei avere informazioni circa una bottiglia di grappa in mio possesso. In particolare, vorrei conoscere l’anno di produzione della stessa. È una grappa alla ruta. C’è un’etichetta che riporta “Imposta Fabbricazione Grappa” a cui segue una serie di parole e numeri: “SERIE HZ n°061 sottos. 0,034”.

Stefano

L’etichetta di cui riferisce, quella che reca impresso il simbolo della Repubblica, nonché la dicitura “Imposta Fabbricazione Grappa” è obbligatoria per tutte le bevande superalcoliche vendute in Italia, si tratta del cosiddetto contrassegno di Stato.
La lunga serie di numeri impressa su ogni contrassegno è univoca, e assegnata dallo Stato, tuttavia la sua è una funzione fiscale che non trova riscontro diretto nella data di imbottigliamento del prodotto. Solo il produttore, che è obbligato a tenere un apposito registro dei contrassegni, potrebbe indicarle la data di produzione della bottiglia nelle sue mani.
Per quanto riguarda invece la data di imbottigliamento, un riferimento più diretto è costituito dal numero di lotto, oggi obbligatorio su ogni confezione alimentare: questo normalmente è un codice a quattro o cinque cifre, preceduto dalla lettera L. Il riferimento alla data può essere anche in questo caso in codice, leggibile solo dal fornitore o da chi possiede la chiave interpretativa del codice. Riteniamo però che la Sua necessità sia di datare una bottiglia probabilmente antica, e pertanto vi sono probabilità che non vi sia nemmeno indicato il numero di lotto, essendo questo stato introdotto di recente.


Sono un sardo Doc innamorato di tutti i tipi di grappa da quando gli Alpini sono entrati nel mio cuore. Mia nonna, friulana della provincia di Udine, ha lasciato nel mio DNA qualosa che mi lega alla montagna e ai suoi sapori. Vorrei chiedere a voi esperti: si può definire grappa l’acquavite prodotta in Sardegna, conosciuta da voi continentali come “filu ‘e ferru”, e denominata in sardo stretto come “abbardente” (acqua ardente)? Anch’essa è prodotta esclusivamente da vinacce italiane, e più precisamente da Cannonau.

Giovanni

Sul quesito sarebbe necessario un approfondimento. Infatti il nome “file e ferru” compare nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali della Sardegna unitamente a due altre forme: “acquavite” e “abba ardente”. Sono senz’altro forme dialettali della grappa in Sardegna unitamente a “abbardenténti”, “aquardénti” e altre esistenti, specialmente nel Settentrione d’Italia. La dicitura “file e ferru” non è prevista nelle denominazioni di vendita legali. Nel caso specifico l’uso e la notorietà è sufficiente a far diventare una forma dialettale una denominazione di vendita? Riteniamo sia affermativo in quanto in commercio ci sono acqueviti di vinaccia o grappa che circolano con questo nome.

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