L'opinione

Grappa: grazie, ma ci vogliamo mettere il bicchiere giusto?

La nascita del Consorzio Nazionale Grappa, avvenuta pochi giorni fa con la trasformazione dell’Istituto Nazionale Grappa, operoso dal 1996, è stata accolta con molta attenzione dai mezzi di informazione, social in prima fila. Tra questi, numerosi, ci hanno fatto particolarmente piacere quelli di Qualivita e Assodistil, organizzazioni importanti e attente. Ecco perché non abbiamo potuto non fare caso al bicchiere che compariva nel corredo iconografico dei post: il tumbler per Assodistil, lo smilzo calice a camino stretto per Qualivita.
Per noi l’occasione è ghiotta per trattare della questione del bicchiere giusto per la grappa, non per pignoleria, bensì per esigenza tecnica, per fare ben figurare la nostra acquavite di bandiera.
Il tumbler si diffuse per i distillati di cereali da bersi con ghiaccio, ottimo espediente per evitare la sferzata dell’alcol, poco male per acquaviti di poco aroma sul piano dell’intensità e della complessità. Per contro il tulipano piccolo a camino lungo è nato per le acquaviti di frutta che, se servite fredde, hanno necessità di concentrare le molecole volatili altrimenti scarsamente percepibili.
La grappa è davvero un caso a sé, anche nell’ambito delle grandi acquaviti. Alcune delle sue componenti volatili – quali per esempio i terpeni – hanno la necessità che si crei uno spazio di testa molto dinamico e quindi la rastrematura della bocca del bicchiere si dimostra efficace. Per contro, per quanto la grappa possa essere gentile, la rastrematura esagerata porta però alla percezione di una pungenza fastidiosa che deprime il piacere del sorso. E anche questo merita considerazione: con il tumbler il sorso è troppo grande per la grappa, con il calice a camino troppo concentrato. Perché la grappa si gode fresca (tra 10 e 15°C), mai fredda, quindi a tali temperature il 40% di alcol può non essere gradito alle mucose del cavo orale.
Ecco in estrema sintesi quanto fu messo in evidenza da uno studio risalente ai primi anni Novanta ponendo a confronto decine di bicchieri di foggia diversa con diverse tipologie di grappa. È vero, da allora la nostra acquavite è cambiata, ma a maggior ragione prestiamo attenzione al suo servizio. Non è solo questione di rito, ma anche.

Luigi Odello

You Might Also Like

No Comments

    Leave a Reply